Perché non fanno più film in 3d?

I film in 3D esistono quasi da sempre, da quando probabilmente è stato inventato il cinema. I tentativi di fotografia stereoscopica risalgono addirittura al 1800, ma il cinema stereoscopico con effetto dunque 3D ha iniziato ad affermarsi dagli anni ’50. Dopo il boom dei film in 3D al cinema di dieci anni fa di questa tecnologia non si è piú parlato. L’interesse è scemato come è svanito quello per le televisioni curve, mentre invece rimane l’appeal per i televisori a schermo piatto e per i lettori blu ray 4K. C’è stato un ritorno al 3D al cinema grazie ad AVATAR 2, ma si tratta di un episodio sporadico.

Come è possibile rendere 3D un’ immagine è un video? Si tratta di un “inganno visivo”. Le immagini doppie vengono proiettate con angolazioni leggermente diverse su uno schermo che le riflette in direzioni leggermente diverse e ciascuna delle lenti degli occhiali cattura solo un’immagine. Questo, a sua volta, induce il cervello dello spettatore a vedere la profondità.

L’interesse per questa tecnologia da parte dei consumatori è stato altalenante finchè nel 2009 James Cameron non annunciò di voler girare il pluripremiato AVATAR con telecamere 3D specializzate, invece di convertire la pellicola in post-produzione.

Con questa versione più recente del 3D, gli occhiali rossi e verdi del passato erano scomparsi per essere sostituiti con spessi occhiali colorati più scuri per creare l’effetto 3D. Come puoi immaginare, però, si trattava di una tecnologia estremamente costosa e pochi film girati direttamente in 3D sono usciti da quando Avatar ha davvero sfruttato la possibilità di realizzare un film con in mente le immagini 3D.

Per via dei costi legati alla produzione molti studi hanno deciso di convertire i film girati in 2D in 3D. Ciò ha prodotto un effetto 3D molto più debole, con immagini che sembravano  piatte e opache, piuttosto che restituire la profondità di campo aumentata e coinvolgente che si trova in Avatar . Da qui gli spettatori hanno iniziato a perdere un po’ di interesse per i film in 3D perchè la qualità delle immagini non era granchè, a fronte di un aumento del costo del biglietto anche di 3 o 4 euro. Se al botteghino un film normale costava infatti 7 euro, quello omonimo in 3D costava 10 euro o anche piú.

Tornano alla domanda dell’ articolo. Perchè non fanno piú film in 3D? Risposta, non sono profittevoli. La gente si è stancata di questa tecnologia e non è disposta a spendere un sovraprezzo per acquistare il biglietto del cinema.

A partire dal 2010 le entrate dei film in 3D sono scese in picchiata. I motivi erano diversi : senza dubbio i fattori includevano la grande quantità di contenuti 3D scadenti presenti nei cinema e il fatto che i biglietti costassero troppo, ma penso che forse c’era qualcosa di un po’ più semplice in gioco, ovvero che il 3D non aggiunge molto ad un film medio.

Ci sono stati film che hanno davvero sfruttato il formato (oltre a Avatar citiamo Coraline), ma la realtà è che l’occhio umano in genere non ha bisogno di un’immagine stereoscopica per percepire la profondità.

Se guardi una fotografia piatta, o se guardi il mondo con un occhio chiuso, il tuo cervello generalmente riempie la profondità per te. Ci sono altri modi per mostrare la profondità. E quando si tiene conto dei costi più elevati, degli occhiali scomodi e del mal di testa, probabilmente era solo questione di tempo prima che l’ interesse per il 3D svanisse.

Anche i televisori 3D non sono piú di interesse, tanto è vero che non vengono piú prodotti, abbandonati da qualsiasi casa costruttrice. Il problema sull’ home tv 3D era legato agli occhiali da indossare e alla grandezza dello schermo.

I televisori 3D hanno cercato di innovare. Molti produttori hanno cercato di passare al 3D che avrebbe eliminato la necessità degli occhiali. Una buona idea, forse, ma la maggior parte usava la stessa tecnologia, quindi avevano tutti lo stesso difetto: il punto in cui ti sedevi e la posizione in cui tenevi la testa facevano la differenza nell’efficacia degli effetti 3D.

È stata anche esplorata la tecnologia di eye-tracking, che ha mostrato risultati promettenti, ma che poteva ospitare solo uno o due spettatori alla volta, qualcosa che non funzionava bene per i televisori del soggiorno.

Una cosa poi è vedere un film in 3D a casa oppure in un cinema. Al cinema le immagini escono dallo schermo e, se la tecnologia viene utilizzata correttamente, possono farti sentire parte del mondo del film. In soggiorno, le cose non sono così magiche.

Più grande è meglio quando si tratta di 3D, e anche una TV da 70 pollici non potrebbe essere paragonata a uno schermo cinematografico quando si tratta di profondità, una parte essenziale dell’illusione 3D.

Readers Comments (1)

  1. a me personalmente facevano venire un gran mal di testa e nausea dopo 10 minuti di visione

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